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Lorenzo Jovanotti. Con il 'Backup Tour 2013'... i suoi concerti animeranno gli stadi italiani

Pubblicato il 02/11/2012


Jovanotti vuol fare l'americano. Il tour negli Stati Uniti è appena concluso ed è stato un enorme successo, ma Lorenzo non tornerà subito a casa. Rimarrà negli USA ancora per qualche mese, alla scoperta di una terra che lo affascina e alla ricerca di stimoli ed idee per i nuovi progetti musicali. Lo scorso mese di ottobre, durante la tournee, i media americani hanno riservato grande attenzione al cantante italiano, che ha rilasciato interviste alla Cnn e al New York Times, fatto assolutamente inaspettato prima della partenza per gli Stati Uniti. "Forse mi intervistano perchè porto un'immagine dell'Italia del tutto diversa da quella che loro hanno" ha commentato. Jovanotti, in effetti, rappresenta un artista anomalo nel panorama musicale italiano. Sempre in bilico tra hip hop, funky, rock e spiritualità, Lorenzo Cherubini ha saputo costantemente reinventarsi nel corso della sua ormai venticinquennale carriera. Passano le mode, passano gli artisti come meteore, ma Jovanotti è sempre lì. Probabilmente in pochi avevano pensato all'uscita nel 1988 di "Jovanotti for President" che dopo due decenni il cantante nato a Roma, ma di origini toscane, sarebbe stato ancora sulla cresta dell'onda. Il segreto di Jovanotti è la capacità di rinnovarsi e rimettersi in discussione costantemente, elementi che hanno contribuito ad un'enorme crescita musicale nel corso degli anni. Anche la tournee negli Stati Uniti va letta in quest'ottica: non dei semplici concerti, ma un viaggio alla scoperta di nuove fonti d'ispirazione. Le date americane sono iniziate il primo ottobre scorso da Washington, al 9:30 Club, locale storico della capitale statunitense che ha ospitato, tra i tanti artisti, anche Bob Dylan. Piano piano, l'impaccio iniziale di "trovarsi come Gulliver nella terra dei giganti" ha lasciato il posto alla grinta e alla presenza scenica che hanno reso i concerti di Jovanotti uno dei migliori live act italiani. E quindi, via verso le altre città: Philadelphia, Boston, Atlanta, Orlando, Miami, Austin, Denver, Minneapolis, Chicago e Detroit. Ogni giorno in viaggio da uno stato all'altro, ogni giorno una nuova esperienza da mettere nel bagaglio.Di tutta la tournee, però, Jovanotti non potrà fare a meno di dimenticare la data del 6 ottobre a New York City, quando ha fatto registrare il sold out al Terminal 5. Jovanotti, nel suo tour americano, ha puntato sulla musica come linguaggio universale per unire e far divertire la gente. Non solo "Serenata Rap" e "Ombelico del mondo", ma tante parti strumentali, con assoli di chitarra, sassofono e basso. Naturalmente, senza dimenticare di essere italiano, con accenni a brani del passato conosciuti in tutto il mondo come "Vecchio frack". Jovanotti adesso si trova negli Stati Uniti, con a seguito tutta la famiglia. Voci di corridoio affermano che per inizio 2013 sono allo studio altre trenta-quaranta date, ma ancora non ci sono indiscrezioni su dove e quando (Fra le città  toccate dal Backup Tour: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Padova, Palermo, Pescara, Roma, Salerno, Torino) . Per ora, l'unico appuntamento confermato con "Lorenzo l'Americano" è per il 19 giugno 2013 allo Stadio San Siro di Milano. Visto lo spettacolo offerto durante il recente tour statunitense, sarà sicuramente una data che lascerà il segno.  
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